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Nel 1906 arriva a Baiano don Andrea Maria Ferrara [nato a Napoli il 5 Ottobre 1880 da Raffaele (originario di Baiano) e Anna Alfano], nella casa di proprietà della famiglia al numero civico 66 di Corso Garibaldi, «dopo lunga assenza al paese dei suoi padri.

Un personaggio di nobile aspetto, un religioso ben dotto, amato e stimato da tutti i baianesi durante il suo ministero parrocchiale, un sacerdote intelligente, un grande oratore, dotato di vasta e profonda cultura.

Nel 1908 il Vescovo della Diocesi di Nola, Mons. Agnello Renzullo, gli affida la Parrocchia di Santo Stefano, che purtroppo era «in completo abbandono»[1], «troppo angusta […] un modesto Santuario[2]».

Grande è la sua gioia, come scriverà in seguito egli stesso: «Io che amo la terra dei miei antenati, che sento tutta la poesia dei miei monti e della mia valle, che conservo gelosamente nel cuore i cari ricordi dell’infanzia passata sotto il sorriso della Mamma perduta, io fido nell’avvenire di questo paese così benedetto da Dio.»

Trasforma allora questa sua gioia in missione per la diffusione del culto di Santo Stefano e leva alta la voce, affinché quella chiesetta diventi maggiormente degna del culto del Primo Martire della Cristianità

Comincia così la sua azione martellante per scuotere le coscienze dei fedeli e coinvolgerli nel suo “sogno”.

Parroco d’azione qual è, intraprendente, pieno di risorse fisiche e mentali, comincia a programmare cosa fare e come farlo, sicuro di ottenere il pieno appoggio dai Baianesi per portare a termine una grandiosa opera.

Occorrono un progetto, un direttore dei lavori, le maestranze e, con la benedizione di Santo Stefano, i soldi. Tanti soldi. Contemporaneamente deve programmare la sua missione di parroco e soprattutto coinvolgere la gioventù baianese in attività sociali, culturali e sportive per tenere alta la fiamma dei valori cristiani.

Anticipando i tempi per il nostro piccolo paese, con un savoir-faire intriso di grande modernità capisce che la comunicazione è uno strumento importantissimo per coinvolgere i fedeli. Alla sua brillante e appassionata oratoria unisce allora la stampa e la fotografia. Per quest’ultima ottiene col suo saper fare la collaborazione di Lorenzo Colucci, titolare dello studio “fotografo e vendita articoli fotografici”, e di Emanuele Kemps, un parigino arrivato a Baiano al seguito del Principe di Sirignano, di cui era uomo di fiducia ed amministratore dei suoi beni; titolare della “Premiata fotografia Emanuele Kemps, Baiano” aperta dopo il matrimonio con Caterina Foglia.

Per i lavori di ristrutturazione della chiesa con molto buon senso interpella il Consigliere comunale Carlo Colucci fu Carlo [in seguito Commissario prefettizio nel 1931 e Podestà dal 1932 al 1936] al quale espone il disegno che da tempo ha in mente: l’ampliamento del misero Santuario, la costruzione di due campanili e, successivamente, l’ospedale per i poveri. Per la redazione del progetto si affida all’ing. prof. Felice Ippolito, di Mugnano del Cardinale, un vero maestro!

“Senza soldi non si cantano messe” recita un vecchio saggio popolare. Bisogna escogitare strategie e soluzioni intelligenti, sapendo che non è facile mettere le mani nelle tasche della gente.

Ma lui ha molta fede nella Provvidenza e la forza di affrontare le sfide e gli ostacoli che si presentano lungo il sentiero tortuoso della vita.

Organizza allora la vendita di oggetti sacri e comunica che «Gli oggetti religiosi riguardanti il nostro Santo si vendono nella Sagrestia del Santuario ed in Via Corso Garibaldi N. 21, presso lo Studio di Pittura del Sig. Vincenzo Epifania»,  con ricco e svariato assortimento di statuette, quadri, corone, crocifissi, medaglie, cartoline illustrate artistiche, ecc. come egli stesso pubblicizza sul quarto di copertina del Numero Unico del 1914-15 dell’opuscolo  «Il Primo Martire!» insieme ai seguenti altri prodotti:

«Omaggio al Primo Martire». Fiori raccolti dal Sac. Andrea Mª Ferrara, 1908, Lire 1,00 a beneficio del Santuario.

«Santuario di S. Stefano Protomartire». Cenni Storici – Baiano, pel Sac. Andrea Mª Ferrara, 1909, L. 0,10.

«Vita di S. Stefano Protomartire». Scuola Tipografica Libraria Salesiana S. Benigno Canavese, 1908, pel Sac. A. Mª Rocca, L. 0,30.

«Cartolina – Ricordo. Vita di Santo Stefano» pel Sac. Andrea Mª Ferrara, 1910, L. 0,05.

«Triduo e preghiere in onore di S. Stefano Protomartire», Sac. Andrea Mª Ferrara, 1911, L. 0,05.

«Pigliami per tuo Avvocato ancora quest’anno e vedrai!». Calendario murale su elegante cartone, stampato a due colori, L.0,40.

«Preghiamo S. Stefano!». Novene e preghiere pel Sac. Andrea Mª Ferrara, 1914, L.0,10.

«Cartolina Illustrata del Santuario». In platino lucido a colori, tricomia e fototipia nera, L. 0,05 e 0,10 ognuna.

«Voglio essere con te tutti i giorni!». Splendido calendario mensile a 3 colori, L. 0,50.

«Portami con te; sarò la tua benedizione!». Elegante calendario tascabile, Cent. 5 ognuno.

«Il Protomartire!». Grandioso dramma in 3 atti per un Sacerdote di Baiano, 1915, L. 1,00.

 

MA LA NOVITÀ ASSOLUTA È LA STAMPA DI DUE PERIODICI, con i quali sceglie, con molta lungimiranza, di interfacciarsi coi fedeli, di pubblicizzare gli eventi più importanti del territorio e del Santuario, per diffondere sempre più il culto per Santo Stefano e per sollecitare continuamente i devoti del Protomartire a dare contributi per la realizzazione delle opere progettate:

 

«Il Primo Martire!», Tipografia Irpina, Avella, in due versioni: periodico bimestrale e pubblicazione annuale in Numero Unico, entrambi in formato libretto (di colore rosso) 16x24, a partire dal 1908.

 

«Il Primo martire!», Tipografia Econ. Dir. G. Rubino, Nola, periodico mensile, in formato tabloid 27x38, a partire dal 1909.

Sulle copertine del “Periodico Bimestrale” e del “Numero Unico” annuale viene ricordato ai fedeli che la pubblicazione è «intesa a provvedere alla restaurazione del Santuario dedicato al prodigioso Protomartire S. Stefano ed alla fondazione di un ospedale per gli infermi poveri in Baiano ed è riportata la benedizione del Vescovo di Nola Agnello Renzullo. Sul periodico mensile c’è anche la benedizione del Vescovo Egisto Melchiori.

Il periodico mensile viene distribuito con sottoscrizione dell’abbonamento, il cui costo nei primi anni è di L.2,00 per quello ordinario, di L. 5,00 per quello d’incoraggiamento; successivamente L.5,00 e L.10,00. Per l’America, invece, l’abbonamento è sempre di un dollaro.

E, sicuro che nessuno negherà l’incoraggiamento e l’aiuto, invoca la carità cristiana per la costruzione di «un modesto ospedale: un’opera di beneficenza e di civiltà ispirata dalla fede nel Protomartire e che dica i prodigi del nostro Santo».

Chi semina bene, raccoglie buoni frutti, dice un vecchio adagio.

Tantissimi fedeli rispondono all’appello e cominciano ad arrivare offerte sia dall’estero sia dai devoti di S. Stefano di ogni regione italiana.

Il Parroco annota e pubblica con molta pignoleria nelle rubriche “Pioggia di Paradiso!” i nomi degli zelatori con le somme donate ed i nomi di coloro che sottoscrivono gli abbonamenti al giornale e al periodico, con la speranza che siano di esempio e di stimolo ad altri fedeli.

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[1] Avv. RAFFAELE FERRARA, in Omaggio al Primo Martire, Santo Stefano Protomartire, p.39, Avella, Tipografia A. Ferrara, 1908.

[2] CARLO COLUCCI, Il Primo Martire, Numero Unico, 1914-15, p. 7.